venerdì 29 Marzo 2024

[Lucca Games 2010 Interview] Albe Pavo o “dell’arte gladiatoria”…

Matteo Santus e Jocularis sono rispettivamente l’autore e il grafico illustratore di Munera: Familia Gladiatoria. Li abbiamo intervistati a Lucca Games, in occasione dell’anteprima italiana di questo loro primo gioco, benché il battesimo “dei tavoli da gioco” Munera lo avesse già avuto a Essen pochi giorni prima. Con Munera nasce anche Albe Pavo, una nuova casa editrice italiana che segue un tendenza che sta caratterizzando molti esordi italiani: un gruppo di amici si appassiona a un loro gioco e decidono di usarlo come occasione per intraprendere un percorso ludico-editoriale che si spera lungo e roseo.

Nel corso dell’intervista, Matteo Santus emerge come un autore che coniuga la grande passione per la storia con quella del gioco. Per questo il suo approccio ludico al tema dei gladiatori è stato il più possibile rigoroso, motivato anche da una attenzione particolare all’aspetto culturale della pratica del gioco. Il tutto si rivela particolarmente utile, soprattutto per un argomento che troppo spesso viene “liberamente interpretato”, soprattutto dalla cinematografia (se state pensando a quel capolavoro della fantascienza che è “Il gladiatore”… beh, ci siete vicini!).
La passione storica ha anche portato Matteo a vedere nella gladiatura aspetti che nei giochi solitamente non sono presi in considerazione, essendo il duello tra gladiatori il focus dell’attenzione dei game designer.
Munera: Familia Gladiatoria è in realtà un gioco gestionale, ma molto particolare, in cui ogni giocatore rappresenta un lanista, cioè il proprietario di una palestra gladiatoria che investe le proprie risorse per accaparrarsi i migliori collaboratori (allenatori,  armaioli, medici) e i più valenti gladiatori. Pur essendo il combattere in tutta Italia lo scopo ultimo del gioco, si riesce a raccogliere quanta più fama e gloria possibile nelle varie arene solo se si effettua una attenta pianificazione dell’uso delle proprie risorse.

Va detto subito che alla contestualizzazione del gioco contribuisce molto bene l’ottimo lavoro illustrativo e grafico di Jocularis, un artista che ha al suo attivo parecchie collaborazioni con diverse realtà ludiche italiane (tra cui Mindstalkers/Manorhouse, Massimo Torriani, Project Hope, Janus Design, Wild Boar). Nella cura dell’aspetto visivo di Munera, le fonti di ispirazione sono state frutto di un’attenta ricerca iconografica basata soprattutto su affreschi e mosaici dell’antica Roma. In particolare, Jocularis ci dice di aver trovato soprattutto nei mosaici di Pompei riferimenti fondamentali, anche in termini cromatici, per le sue illustrazioni.  L’uso di una tecnica tradizionale (basata su pennelli e acrilici) rivisitata poi in computer grafica, ha ulteriormente impreziosito l’intero impianto visuale del gioco.

Munera permette a un numero variabile da 2 a 4 giocatori di rivivere appieno il ruolo di lanista, implementando tutti gli aspetti dell’organizzazione e della pratica  della vita gladiatoria. I personaggi acquisiti sono destinati ad aumentare nel tempo la loro fama e, con essa, far crescere il prestigio della propria palestra. L’accorto lanista dovrà però guardarsi da tradimenti e corruzioni che all’epoca (solo all’epoca?) erano all’ordine del giorno!
Il gioco è definito da Matteo come di difficoltà medio-bassa e, anche se ricco di meccaniche e materiali, lo considera abbordabile anche da giocatori poco esperti. Uno sforzo particolare è stato compiuto nell’inserire meccaniche che tengano tutti i giocatori costantemente coinvolti nel gioco; e così, per esempio durante le fasi dei duelli, ovviamente gestiti con combattimenti uno contro uno, gli altri giocatori possono scommettere o tentare di sabotare l’incontro; in altre fasi i lanisti possono allearsi e fare scambi in modo da mantenere sempre alto il livello di interazione.

Nel gioco oltre a mappe, plance, dadi, monete e segnalini ci sono 130 carte tutte diverse (dice con orgoglio Jocularis) che rappresentano i vari personaggi, gli eventi e le località d’Italia nei cui anfiteatri possono essere ospitati i cruenti incontri. I più “feticisti” tra i nostri lettori gioiranno nel sapere che Albe Pavo ha scelto di inserire nella scatola anche un intero set di bustine della Mayday Games in modo da rivestire e proteggere tutte le carte fornite!
La durata è stata studiata in modo da essere variabile, la si può calibrare in funzione delle scelte di profondità e di tempo che i giocatori vogliono dedicare alla partita.
Presentato a Essen nello stand e dai ragazzi della Cranio Creation (è bello vedere questo spirito di collaborazione tra le giovani case editrici italiane), Munera è uscito subito in versione italiana con manuale inglese e gode adesso di una traduzione in tedesco in  francese; sembra destinato a suscitare un vivo interesse internazionale, tanto che ha già trovato parecchi distributori esteri.
In Italia la distribuzione è curata dalla Raven Distribution.
Ma i ragazzi di Albe Pavo non intendono fermarsi a Munera: Famiglia Gladiatoria, altri progetti bollono in pentola e qualche anteprima si può già vedere sul loro sito.

Consigliandovi, come sempre, di vedere per intero l’intervista da qui, ringraziamo Matteo Santus e Jocularis augurando alla loro Albe Pavo gli stessi successi che auguriamo a voi come lanisti di Munera!

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