venerdì 29 Marzo 2024

Assalto al Castello – Anche se di carte il maniero deve resistere!

Partecipare alle manifestazioni ludiche è sempre un'ottima occasione di captare informazioni e gustarsi succose anteprime.

E così è stato, lo scorso 26 Maggio nella cornice del Regional di Giochi Uniti, dove abbiamo potuto mettere le mani su alcune novità e dove, grazie alla disponibilità dell’editore, abbiamo avuto occasione di parlare di Assalto al Castello per potervene così dare conto in questa anteprima.

Nel gioco, ideato in tandem da Roberta Marchetta e Giovanni Spadaro, da 2 a 5 partecipanti devono letteralmente costruire il loro castello di carte e cercare di far crollare le costruzioni degli avversari, armati di sadica cattiveria e abilità manuale.

Il prodotto si presenta in una scatola cilindrica di metallo (simile alla confezione scelta per Shrimps) che, come vedremo, potrà diventare parte integrante del flusso di gioco andando a rappresentare un baluardo di difesa contro i trabucchi avversari, e con delle illustrazioni molto simpatiche e che fanno subito presagire il tono scanzonato del titolo. I componenti di gioco sono semplicemente 5 tappetini fondamenta e due mazzi di carte: questi ultimi suddivisi tra carte materiali da costruzione e carte assedio. In particolare le carte materiale, pur essendo tutte equivalenti dal punto di vista "meccanico", riportano motivi differenti a simulare legno, mattoni, pietra o paglia.

Lo scopo del gioco, come accennato, è quello di mantenere in piedi il nostro castello e cercare di far crollare quello degli avversari.

Durante la preparazione della partita, ogni giocatore prende il suo tappetino fondamenta e otto carte materiale casuali con cui inizierà a formare il proprio castello. Le regole di costruzione sono totalmente libere, a patto che si utilizzino tutte le carte a disposizione, non si esca dal perimetro del tappeto fondamenta e non si mettano carte sdraiate a terra. E’ possibile, dunque, erigere due strutture separate, oppure una sola su più livelli. Le carte materiali che avanzano si mettono al centro del tavolo a formare un mazzo di pesca, affiancato dall'altro mazzo di carte assedio. I tappeti, e quindi i castelli, devono essere posti più o meno equidistanti tra di loro per non avvantaggiare nessun giocatore.

Una volta fatto ciò la partita può cominciare e, da questo momento, ogni caduta delle carte sarà considerata una sconfitta, per cui attenzione agli starnuti o a urtare involontariamente (o volontariamente?) il tavolo da gioco.

Chi per primo ha terminato la sua costruzione diventa il primo giocatore e, quando tutti sono pronti, l’assedio può cominciare. Il turno è estremamente semplice: si pesca una carta assedio, se ne applicano gli effetti e si passa la mano al giocatore successivo in senso orario.

Le carte assedio hanno diversi effetti possibili: vediamole rapidamente.
La catapulta permette di lanciare la carta appena pescata contro un castello avversario, nella speranza di farlo crollare, mentre il trabucco ne è la versione potenziata, permettendo di tirare due munizioni contemporaneamente .

Diversamente, le crociate costringono tutti gli altri giocatori a rimuovere due carte materiale dalle proprie strutture e a consegnarle al giocatore di turno, che le utilizzerà per rinforzare e ingrandire il suo maniero: ovviamente bisognerà prestare attenzione a toglierle, perché ogni crollo che avverrà durante la rimozione delle carte, avvicina sempre più alla demolizione totale del castello stesso. La carta riparazione invece, ci permetterà di pescare due carte dal mazzo materiali e aggiungerle al nostro dominio, mentre con la carta trattato di pace, questa opzione sarà disponibile per tutti i giocatori a turno.

Le tasse costringono il giocatore di turno a levare due carte materiale già costruite e rimetterle nel mazzo al centro del tavolo; la peste nera ci farà semplicemente saltare un turno, mentre la carta intervento divino, infine, ci darà la possibilità di prendere il barattolo-scatola del gioco e di posizionarlo dove vogliamo sul tavolo, in modo da difenderci dai lanci delle catapulte avversarie.

Ovviamente, in un gioco che fa del crollo la sua dinamica principale, la fase di attacco è di fondamentale importanza: quando lo si compie per effetto di una carta catapulta o di una carta trabucco, il giocatore, tenendo la carta (o le carte) munizione tra le dita, appoggia il gomito a fianco del proprio tappetino Fondamenta. A questo punto, mantenendo il proprio braccio a 90° circa rispetto alla superficie di gioco, con un colpo di polso e dita lancia la carta pescata verso un castello avversario, tentando di centrarlo per far cadere il maggior numero di carte possibile. Nel compiere questo movimento non è consentito stendere il braccio e qualsiasi castello avversario distrutto in seguito a un lancio irregolare è immediatamente ricostruito. Tuttavia, se anche tramite una irregolarità si distrugge il proprio castello, questo è considerato come un crollo a tutti gli effetti.

Nel momento in cui tutte le nostre carte sono cadute a terra, siamo sconfitti ma non ancora eliminati dal gioco. Difatti dovremo girare il nostro tappetino sul lato senza illustrazione e ricostruire una semplice struttura con due sole carte materiale, operando una strenua difesa del nostro ultimo baluardo. Inoltre, contestualmente a questo avvenimento, anche ogni avversario avrà modo di pescare due carte e rinforzare il proprio castello.

Ma, si sa, la migliore difesa è l’attacco, per cui il turno passa al giocatore appena rimasto vittima del crollo che ha diritto a pescare due carte assedio e di applicarne entrambi gli effetti. Se però per la seconda volta si ha il crollo totale di tutte le carte, allora siamo eliminati definitivamente dal gioco e non potremo più rientrare in partita.

La sfida prosegue quindi così, finché solo uno rimarrà in gioco, venendo quindi dichiarato vincitore.

È presente anche una simpatica regola opzionale, secondo la quale i giocatori che vogliono innalzarsi verso gli dei avranno una ricompensa speciale; difatti nel momento in cui verrà eretto un secondo piano, si potrà spostare il barattolo del gioco come per effetto di una carta intervento divino, oppure utilizzare le carte catapulta pescate come fossero trabucchi (ovviamente fintanto che rimarrà in piedi il secondo piano).

Da quanto siamo riusciti ad apprendere da questa dimostrazione, Assalto al Castello sembra quindi un titolo leggero e abbastanza simpatico e "caciarone". Molto probabilmente la dimensione e la fattura scelti per le carte nella versione definitiva renderanno tutto funzionale ai lanci e ad aiutare le strutture nello stare in piedi. Purtroppo non ci è stato possibile verificare "in game" questo aspetto (quello che abbiamo visto era un prototipo), ma ci immaginiamo gli sguardi carichi di odio dei compagni al tavolo di gioco a ogni lancio di catapulta, o peggio di trabucco.

Sicuramente andrà valutato quanto l'abilità di "costruttori" di castelli di carte già rodati (in Italia vantiamo dei veri e propri campioni in questa disciplina!) influirà sul buon esito delle partite, specie rispetto alla cattiveria degli altri giocatori – e lo faremo in sede di recensione – ma è probabile che anche questo aspetto potrà contribuire al divertimento.

Quindi in attesa di mettere le mani sul gioco finito, previsto per la fine dell'estate, avremo una scusa per allenarci nella costruzione di epici manieri, utilizzando tutte la carte in regalo nelle riviste "da spiaggia".

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