giovedì 28 Marzo 2024

Startropolis – la speculazione edilizia spaziale secondo Petersen Games

La scoperta di Nexus, generatosi casualmente da alcune fluttuazione gravitazionali e presto diventato una frequentatissima uscita dai wormhole, è stata una manna per la razza umana che, fiutata subito l'opportunità, ha deciso di iniziare a costruire una nuova stazione spaziale nelle vicinanze. Per prevenire ostilità, ha però dato la possibilità ad altre razze aliene di contribuire alla realizzazione dei moduli dell'insediamento fluttuante e quindi, di fatto, di divenirne investitori.
Questo è in poche parole l'antefatto di Startropolis, un nuovo titolo ideato dal designer Jeff Petersen, fondatore della Steel Sqwire (casa di design certamente non nuova ai giocatori di D&D3/3.5 e Pathfinder), in tandem con Tony Mastrangeli e attualmente in fase di finanziamento su kickstarter con la collaborazione nientemeno di Sandy Petersen, che di milioni (non solo nel crowdfunding) se ne intende.
 

In Startropolis, da 2 a 4 giocatori saranno i rappresentanti di altrettante potenze economiche aliene, i quali dovranno acquistare moduli orbitali e letteralmente innestarli tra loro a espandere la stazione spaziale in costruzione. Questa, tramite un sistema di oggetti tridimensionali a incastro, durante la partita diverrà sempre più grande e complessa, garantendo guadagno ai contendenti. Alla fine, chiaramente, il più ricco sarà dichiarato vincitore.
All'inizio, tutti i giocatori partiranno con una carta fazione, 14 mega crediti e una carta – distribuita casualmente – a stabilire l'ordine di turno. A centro tavola, invece, ci saranno il tabellone con il tracciato delle rendite e quello delle costruzioni, il quale ospiterà sei carte modulo pescate dal relativo mazzo, dal quale saranno stati preventivamente tolte le carte modulo civico, tra loro tutte uguali e da porre in un'area dedicata.

Il turno di gioco è molto semplice ed è suddiviso in tre fasi: acquisto, posizionamento e rendita.
Durante l'acquisto, in ordine di turno, ogni giocatore può scegliere se comprare un modulo completo (ovvero posto negli ultimi due spazi a destra del tracciato costruzione), oppure in costruzione (ovvero qualunque carta negli altri spazi del tracciato) versandone il costo in mega crediti indicato sulla carta, più l'eventuale sovrapprezzo – scritto sul tabellone – in caso di modulo in costruzione. In alternativa, può optare per un modulo civico, prendendo una delle carte relative e scartandone un'altra da quelle nel tracciato (operazione che è gratis per i moduli completi, ma soggetta invece allo stesso sovrapprezzo di prima se ci si vuole liberare invece di moduli in costruzione). Qualora infine non si volesse/potesse comprare nulla, è anche possibile non farlo, guadagnando cinque mega crediti e scartando una carta dal tracciato come spiegato poc'anzi. Dopo l'acquisto, tutti possono prendere il corrispondente modello di plastica tridimensionale del modulo che si sono accaparrati.

In ordine di turno inverso, è quindi tempo di posizionare i preziosi acquisti, collegandoli alla base spaziale in maniera tale che si possano agganciare correttamente tramite gli incastri e che non si tocchino tra loro in altro modo. L'unico limite di cui tener conto è relativo al solo modulo a energia solare che potrà essere connesso esclusivamente in posti laddove la sua facciata sia la cosa più alta lungo la direzione perpendicolare a essa (d'altronde, a che serve un pannello solare se altri oggetti gli fanno ombra?). Se non si vuole/può innestare un modulo, è possibile tenerlo per dopo, tuttavia non si otterrà nessun introito da questi. Immediatamente dopo il posizionamento, si aggiornano infatti sia gli indicatori delle rendite delle singole carte modulo – proprie e altrui – che ne vengono influenzate, sia il tracciato sul tabellone.

Fatto ciò, nella fase di rendita, tutti i giocatori guadagnano il numero di mega crediti indicato dalla posizione raggiunta sul medesimo tracciato e, prima di cominciare un nuovo round, viene ristabilito l'ordine di turno in maniera inversa rispetto a quello delle rendite intascate, e viene formato un nuovo tracciato delle costruzioni spostando verso destra le carte modulo rimaste in gioco e pescandone altre dal mazzo per reintegrare quelle usate.
La partita procede così nello stesso modo per un numero di turni variabile rispetto all'ultimo giocatore, salvo osservare che nell'ultimo i prezzi dei moduli saranno abbattuti della metà (tempo di liquidazioni…), per poi passare a stabilire il vincitore che, come accennato, sarà colui che avrà accumulato più mega crediti o in caso di parità, in ordine, chi sarà più avanti nel tracciato delle rendite e poi chi avrà la somma più alta dei valori delle carte modulo comprate.

Da quanto illustrato fino a ora, è chiaro (e il regolamento lo sottolinea) come il cardine dello sviluppo della partita sia da ricercare negli effetti – anche deleteri per gli avversari – che si scatenano all'innesto di nuovi moduli sulla stazione spaziale. Nel gioco ce ne sono di sei tipologie diverse, non tutti equamente distribuiti e che fruttano reddito in maniera sensibilmente diversa l'uno dall'altro. Ad esempio il modulo del mercato assicura molti mega crediti se collegato a molte altre parti, mentre quello delle abitazioni di lusso fa intascare denaro tanto più è isolato dal resto della stazione.
Insomma, ben lontano dalle atmosfere tipiche cui il nome di Sandy Petersen – e della Petersen Games – ci hanno abituato, il titolo sembra non meno interessante, mixando meccaniche snelle con un'interazione indiretta decisamente pronunciata e con questa interessante tematica della combinazione elementi tridimensionali che, oltre a rapire l'occhio, è molto calata nei più recenti trend ludici.
Dalla sola lettura del regolamento, ci sembra che il gioco sia di quelli semplici da imparare e intavolabili praticamente da chiunque (anche se gli effetti del continuo aggiornamento delle rendite dovranno essere in effetti messi alla prova in partita), oltre che sufficientemente variabile grazie agli stretch goal attualmente già raggiunti; quindi se siete interessati, non vi resta che andare a sottoscrivere il vostro pledge: c'è ancora sufficiente tempo per provvedere e la stazione spaziale è alla ricerca di nuovi investitori. 

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