martedì 19 Marzo 2024

Waste Knights 2nd Edition – Torna l’Australia postapocalittica

L’Australia… il continente con la fauna più mortale del mondo (se si escludono gli animali domestici e gli umani, ovviamente). Il luogo del granello di sabbia più grande del mondo, con  strade chilometriche, treni minerari chilometrici, distanze chilometriche, e paesaggi desertici incontaminati… e più che chilometrici. L’Australia è anche il posto dove è nata la “leggenda” di Mad Max, dopotutto. Così, non è difficile immaginare di ambientare un gioco post apocalittico in una terra che già di per sé offre pericoli e difficoltà fuori dal comune. Ecco Waste Knights, giunto su Kickstarter alla sua seconda edizione dopo una prima che ha comunque avuto il suo seguito, che ha raggiunto il finanziamento in un’ora e mezza di campagna, procedendo poi verso nuovi stretch goal.

Waste Knight è un gioco di Marek Midel e Paveł Szewc edito dalla della polacca Galakta per 1-4 persone, che può essere affrontato in tre modalità: solo, cooperativa, o competitiva. La storia raccontata in Waste Knight sembra, ammettiamolo, negli standard post apocalittici: ciascun giocatore impersonerà un “cavaliere” (da cui il titolo del gioco), un eroe di questa terra devastata che va in giro a raddrizzare torti e cercare avventure, ciascuno con  le sue motivazioni e le sue specifiche caratteristiche; inoltre stiamo parlando di “cavalieri”, quindi ognuno di essi dovrà scegliere il suo destriero, cioè uno dei veicoli a disposizione nel gioco.

I componenti, che abbiamo visto di persona anche durante la scorsa fiera di Essen, sono ben implementati: le illustrazioni decisamente ispirate, l’artwork molto evocativo; i cavalieri sono rappresentati da miniature, ben concepite e scolpite, che fanno bella figura sul tabellone che raffigurar l’Australia divisa in esagoni, con in basso a sinistra una traccia per il tempo divisa in 10 caselle, in alto a sinistra il Campo (dove vanno posizionati i dadi all’inizio della partita), e a destra in alto una legenda della mappa con un alcune righe di riepilogo. Il gioco è diviso in varie avventure, ciascuna delle quali si sviluppa in maniera non lineare, e quindi ogni punto nodale può dare origine – a seconda delle scelte dei cavalieri – a differenti tramefinali. Molte di queste avventure (gli autori stimano oltre il 75%) possono essere giocate anche in solitario, mentre le altre richiedono 2 o più giocatori.

All’inizio della partita, dopo aver piazzato il tabellone sul tavolo, dovremo dividere i vari mazzi di carte e mescolare ove necessario; c’è poi una procedura per “creare” il personaggio con il proprio veicolo ed equipaggiamento, ma in alternativa esiste un setup rapido in cui i personaggi hanno una dotazione predeterminata. Infine, i giocatori decidono quale avventura giocare, e completano il setup in base alle note relative nel libro delle Avventure. Possiamo finalmente esplorare questa Australia distopica.

Il gioco è diviso in round, che si susseguono finché non viene raggiunto l’obiettivo del Plot che si sta giocando (un Plot è una parte di un’avventura). In ciascun round i cavalieri eseguono il proprio turno, che consta di due azioni, ciascuna delle quali si può compiere una sola volta (cioè, per esempio, non si può esplorare due volte); le azioni ci permettono di fare varie cose che vediamo qui di seguito. Spostarsi sulla mappa costa punti movimento, e ogni terreno ha un costo diverso; inoltre ci sono aree pericolose (radiazioni, rischio biologico, minacce varie – queste ultime si risolvono alla fine della mossa), e alla fine del movimento il giocatore alla nostra destra pescherà una carta Wasteland, effettuerà i necessari tiri di dado, e in base ai risultati ci troveremo ad affrontare nemici, eventi, o incontri. Durante gli eventi dovremo svolgere prove sulle nostre abilità; gli incontri ci portano a specifici paragrafi nel libro delle avventure, in cui dovremo operare delle scelte; infine i nemici vanno combattuti: il combattimento ha un set di regole specifiche che include diverse fasi (ingaggio, attacco a distanza, avanzata, attacco in mischia, risoluzione), ed è gestito dai dadi modificati da differenti fattori quali equipaggiamento, terreno, armi, abilità, e così via.

Naturalmente sarà anche possibile esplorare la zona in cui siamo, pescando una carta dall’apposito mazzo e risolvendola (in genere per raccogliere oggetti e risorse); o entrare in una città e usarne le strutture per comprare, vendere, riparare il veicolo o guarirci. Possiamo infine scegliere di accamparci, e scegliendo questa azione possiamo migliorare il nostro personaggio se abbiamo abbastanza punti esperienza per farlo. Possiamo anche optare per compiere una sola azione, o nessuna, e passare il turno, mentre in alcune aree ci saranno azioni Plot, che sono legate all’avventura e dettagliate in appositi paragrafi.

Tra i tanti modi per ricevere danni potrà capitare di finire i punti salute e quindi svenire: quando questo accade, restiamo temporaneamente fuori gioco, e nel nostro prossimo turno dovremo usare l’azione di riprendere i sensi (Regain consciousness) per continuare la partita. È quasi impossibile essere eliminati dal gioco, ma alcuni rari effetti possono farlo… e in quel caso abbiamo perso.

Waste Knight ci sembra un bel gioco di avventura post apocalittica: forse meno narrativo di titoli come Fallout, ma probabilmente più “rapido” e più volto all’aspetto esplorativo e di combattimento. La possibilità di giocarlo in tre diverse modalità lo rende particolarmente appetibile, e la presenza del caso durante la partita unito alle scelte e alla gestione delle abilità e dell’equipaggiamento potrebbe compiacere diverse categorie di giocatori. La campagna su Kickstarter, condotta assieme a Ares Games, è in fase di chiusura, e la consegna del gioco dovrebbe avvenire a partire dalla primavera del 2020, naturalmente non contando gli ormai scontati ritardi (si spera contenuti) per chi finanzia progetti di crowdfunding. Di certo questo titolo della Galakta sembra distaccarsi un po’ dalla scuola polacca, che in genere predilige regolamenti con poco o nessun effetto casuale, e appare invece estremamente ben legato all’ambientazione: oseremmo definirlo molto immersivo, e di sicuro richiamo per chi ama il genere post apocalittico – ma anche per chi cerca un gioco di avventura. Non nascondiamo il nostro interesse per questo titolo, e non vediamo l’ora di sentire il motore del nostro fuoristrada corazzato ruggire sulle strade desertiche dell’Australia alla ricerca di qualche creatura mutante, tenendo sempre d’occhio il livello del carburante… e quello delle radiazioni. Buona post-apocalisse a tutti, dunque, con Waste Knights!

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