giovedì 28 Marzo 2024

SAKE’ & Samurai: come si ubriacano i nobili guerrieri

Quando si pensa al Giappone feudale ai più viene in mente la figura del samurai, un po' come il simbolo del medioevo cristiano è il cavaliere. Peraltro entrambe le figure hanno in comune molto più di quel che normalmente si crede, incluso il culto della spada… e del bere.

Ed infatti Sake & Samurai (S&S), nuovo titolo di Albe Pavo,  è un gioco tutto italiano che sfrutta questa debolezza dell'impavido cercatore di morte (per non scrivere di nuovo “Samurai”), il caro liquore di riso tanto famoso tra gli amanti del mondo nipponico…

S&S è un gioco di carte in cui ciascun giocatore impersona un samurai che si trova in una delle tante taverne dove è possibile rilassarsi lontano dai combattimenti; usualmente rilassarsi per queste brave persone equivale a bere ed a combattere, ed infatti i nostri samurai sono in taverna già armati di katana (quando ci va bene). Lo scopo del gioco è naturalmente essere più ubriaco degli altri, ma la cosa originale è che si può essere ubriachi… anche da morti.

Infatti durante il gioco, come vedremo, è possibile morire (eh si, una katana, per quanto molto sopravvalutata come arma, ha il brutto difetto di poter uccidere…), ma la morte – come direbbe un certo Imhotep – è solo l'inizio. Infatti i giocatori che hanno la sventura di vedere il proprio samurai defungere possono continuare la partita come spiriti avidi di sake.

I meccanismi del gioco sono semplici ma molto interessanti. Una volta distribuiti i vari samurai, ognuno dei quali ha un'abilità speciale, i giocatori ricevono un numero di carte pari ai punti vita dei loro samurai +4. Quindi per esempio se un samurai ha 6 punti vita riceve 10 carte, e poi le restanti carte vanno messe al centro del tavolo; accanto a questo mazzo si mette il Masu, che contiene il sake (la quantità varia in base ai giocatori). Inoltre i samurai saranno separati l'uno dall'altro da 3 tasselli “passi”. Ciascun giocatore poi prende due delle carte che ha davanti, che vanno a formare la sua mano, ed il gioco comincia.
Al proprio turno un giocatore può giocare fino a 2 carte. Le carte si usano in due modi distinti, cioè se si usano in un modo l'altro viene ignorato.

Le carte hanno 4 riquadri azione ed un testo, quindi il giocatore può decidere di compiere un'azione tra le quattro riportate nei riquadri azione della carta che gioca, oppure può giocare la carta per usarne il testo. Le carte hanno anche il retro diverso (tre tipi diversi di dorso), ma questa caratteristica la vedremo tra poco, quando parleremo di spiriti e spirito…

Tornando al gioco, quando un samurai effettua un'azione, può scegliere tra attaccare un altro samurai, muoversi, bere sake, oppure difendersi. La difesa è l'unica azione che si può effettuare nel turno di un altro giocatore (se si viene attaccati, ovviamente).

Il sistema di movimento è ingegnoso: quando ci si muove si spostano i tasselli “passo” dal lato verso cui ci si muove all'altro. Questo fa sì che ovviamente avvicinandosi ad un samurai ci si allontana dagli altri, come succederebbe nella realtà, e rende il gioco molto più tattico di un normale gioco di carte.

Attaccare significa usare un'arma (si parte tutti con la katana ma si possono giocare carte arma), e ciascun'arma ha una distanza utile in passi ed una potenza per infliggere danni. I danni inflitti ad un avversario non fanno altro che spostare le carte dell'avversario dai suoi punti vita. Quando un samurai finisce le carte-vita muore. La cosa interessante è che si possono pescare carte-vita, in un certo senso facendo appello alle proprie forze per avere più scelte di gioco, ma in questo modo ci si rende più vulnerabili.

Bere significa pescare tasselli sake dal Masu, e naturalmente è necessario se si vuol vincere. Ma quando si beve del sake, i segnalini sake pescati vanno messi su una delle carte scoperte dinanzi al giocatore, oppure sul mazzo dei punti vita. Quest'azione ha determinati vantaggi (p.es. sui punti vita un segnalino sake vale come 1 punto vita in più), ma anche svantaggi (p.es. su un'arma il segnalino sake indica che non si può usare quell'arma).

Naturalmente è prevista la possibilità di togliere i segnalini sake dalle carte, “bruciando” il sake, cioè scartandolo ed usandolo per pescare una carta e giocarne un'altra. Il sake usato in questo modo viene scartato dal gioco, quindi non torna nel Masu.

Quando un samurai muore diventa spirito, e può cercare di rubare il sake agli altri. La cosa interessante è che gli spiriti possono collaborare, e possono quindi ottenere una vittoria collaborativa. Gli spiriti possono giocare carte, ma usano il loro dorso, non il testo. Ci sono tre tipi di dorso diversi, e ciascuno permette di fare un'azione diversa (come rubare sake a qualcuno). Gli spiriti possono essere attaccati ma non uccisi, e possono tentare di smaterializzarsi se attaccati. Le carte usabili però sono determinate dal tipo di dorso della prima carta del mazzo al centro del tavolo, quindi gli spiriti sono limitati nel tipo di azione che possono effettuare.

Ad un certo punto il sake nel Masu finisce, ed inizia il Giro della Morte, l'ultimo turno, alla fine del quale vince il samurai o lo spirito che possiede più segnalini sake sulle sue carte. E' possibile che si verifichino pareggi. In questo caso tutti quelli con meno sake di chi pareggia si “suicidano” (quindi perdono) e si gioca un altro Giro della Morte tra i samurai rimasti. Gli spiriti possono vincere, come abbiamo detto, anche in collaborazione, ed anzi non è una cosa poco frequente.

Come nota finale, è possibile giocare in ambientazioni diverse dalla taverna, il gioco infatti prevede diversi ambienti per le partite successive.

In conclusione, Sake & Samurai è un gioco relativamente rapido, piuttosto facile da imparare, e lo stile grafico (visionabile sul sito ufficiale) è molto valido e accattivante. Una volta destreggiatisi con i vari simboli, la partita scorre rapida, e mai banale. La possibilità di fare cattiverie senza limiti contro i vostri avversari è sempre lì, e non si è mai sicuri di nulla fino alla fine del Giro della Morte. Insomma, S&S sembra davvero un valido prodotto, un'ottima idea di Matteo Santus, e speriamo che abbia il successo che indubbiamente merita.

Questo, lo ricordiamo, è il secondo titolo di Santus dopo MUNERA: Familia Gladiatoria, titolo di esordio dell’editore Albe Pavo del 2010. Per conoscerlo meglio vi invitiamo a guardare questa intervista che ci ha rilasciato lo scorso anno assieme all'illustratore Jocularis.

Sake & Samurai è previsto per questo autunno, con molta probabilità lo potremo provare dal vivo alla prossima fiera di Essen.

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