martedì 19 Marzo 2024

John Hill ci ha lasciato

John Hill, americano dell'Indiana, l'inventore del mitico Squad leader, il boardwargame tattico per eccellenza che rappresentò una pietra miliare nella storia dell'hobby, ci ha lasciato all'età di 71 anni. John era uno dei principali designer del wargame da tavolo e celebre è la sua frase con cui descrisse la sua creatura:”Squad Leader è un Dungeons and Dragons ambientato a Stalingrado!”.

John definiva il wargaming una gigantesca frottola. Sosteneva che in nessun modo si può simulare l'orrore e la paura e la confusione di un campo di battaglia. “Chi crede nel realismo di un gioco qualsiasi ha capito poco della guerra. L'unico modo di riportare la tensione in un gioco è quello di prevedere la fucilazione dello sconfitto!”.
Ecco, non aveva particolari pretese di rappresentare fedelmente su carta la realtà. Squad Leader fu concepito proprio in quanto permetteva di rivivere in prima persona  la seconda guerra mondiale su una plancia di gioco. A parere di John, aveva molto in comune con i role playing game, primo fra tutti Dungeons and Dragons, in quanto in entrambi i giochi le cose tendevano ad andare male, ed essere beccati nella strada dal fuoco di una mitragliatrice pesante era come essere colpiti dal fuoco di un drago. Squad Leader fu un successo perchè , sotto l’apparato tecnologico obbligatoriamente presente in un gioco sulla seconda guerra mondiale, c’era un gioco di avventura, un Dungeons and Dragons nelle strade di Stalingrado.

Fondò negli anni 60 una delle prime case editrici di boardwargames, la Conflict Games, che successivamente fu ceduta alla GDW perchè era talmente cresciuta da risultare ingestibile per un uomo solo. John Hill fu dunque uno dei protagonisti della cosiddetta età dell'oro del boardwargaming che raggiunse dagli Stati Uniti anche il mercato europeo nei primi anni 80. Vedeva il boardwargaming come un business emergente all'epoca, ma non condivideva gli obiettivi delle altre due case principi di quel periodo, SPI e Avalon Hill. Queste due compagnie, soprattutto la SPI, non creavano giochi per “puro divertimento” e spesso le loro creazioni erano semplicemente ingiocabili.
Fra le sue “creazioni” più note  è da citare sicuramente  Battle for Stalingrad edito dalla SPI, un gioco operazionale del 1980. John Hill era un designer talmente considerato e stimato, che il suo nome era scritto a caratteri cubitali immediatamente sotto al titolo principale del gioco. Atto non usuale e un vero riconoscimento al suo genio.

Da non sottostimare i meno noti Bar Lev (1974) e Jerusalem (1975), altri due gioielli considerati molto validi ancora oggi. John amava anche una vecchia casa editrice italiana di giochi di simulazione, quella International Team di Milano, nota a tutti gli appassionati per aver introdotto i giochi di simulazione in Italia negli anni 80 in maniera massiccia con accuratezza grafica e ricca componentistica. Difatti John sosteneva che quando un hobby tenta di diventare un vero business, la grafica rappresentava la chiave di volta. La International team portava in Europa proprio questa attenzione alla grafica, anche se a discapito della qualità dei regolamenti che spesso risultavano controversi. John fu quindi un precursore, oggi sappiamo benissimo quanto il peso dell'appeal grafico sia un aspetto fondamentale per il successo di un gioco.
Era un designer attento al mercato e alla richieste dei giocatori. Definiva l'hobby del  boardwargaming un affare dal punto di vista del rapporto soldi spesi e divertimento: una confezione di un wargame ben fatto da 15 dollari  poteva assicurare centinaia di ore di gioco. Fra i suoi amici sviluppatori annoverava Don Grenwood, Dana Lombardy e John Butterfield , nomi ben noti ai giocatori. Richard Berg era fra i suoi disegnatori preferiti in quanto anche lui prendeva in giro il proprio lavoro, non si prendeva sul serio. Creavano giochi per puro divertimento con sullo sfondo la storia, tutto qui.

Un vero gigante se ne è andato. Ciao John, non ti dimenticheremo. 

(ndrringraziamo Rodger B. MacGowan per le immagini di repertorio)

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