venerdì 29 Marzo 2024

La storia d’Italia nei wargame – Parte 5: Da Assab alla conquista dell’Albania

Il nostro viaggio nella storia d’Italia attraverso il boardwargame entra nel vivo degli avvenimenti che hanno costellato l’unità del nostro Paese. Le mire colonialiste italiane e il sogno di “un posto al sole” (che all’epoca aveva ben altro significato rispetto all’attuale interminabile soap opera!) introducono gli eventi oggetto di questo nuovo articolo, che arriva fino al limitare dell’inizio del secondo, terribile conflitto mondiale. Seguiteci e avrete modo di scoprire con noi che anche alcuni episodi minori della nostra storia militare sono stati considerati degni di attenzione da parte degli autori di  giochi di simulazione.

Dopo la “vittoriosa” guerra del 1866 e l’annessione del Veneto, l’Italia si illuse di essere a tutti gli effetti una grande potenza europea e cercò di entrare nel great game coloniale con l’avvio delle trattative da parte della società di navigazione Rubattino di Genova per la cessione della Baia di Assab al governo italiano nel novembre 1879. Questa epopea coloniale viene ottimamente simulata dal vecchio Pax Britannica (VG, 1985 – Costikyan), un gioco per 4-7 persone in cui ogni giocatore controlla una potenza coloniale, ma solo nel caso si giochi in sette una delle potenze è l’Italia.
In questo periodo le nostre truppe in Eritrea furono coinvolte in diversi scontri. Per quanto riguarda le battaglie degli italiani in Africa l’autore di riferimento è sicuramente Marco Campari che ha realizzato due giochi sull’argomento: Ascari (Acies, 2012 – Campari) e Adowa (Acies, 2014 – Campari). Il primo gioco contiene le due battaglie di Agordat e gli scontri di Coatit e Amba Alagi oltre alla battaglia di Metemna tra Abissini e Dervisci, mentre il secondo, dal titolo stranamente in inglese, simula la disastrosa sconfitta del 1896 con un sistema derivato dal precedente. Alla battaglia di Adua è dedicato anche l’unico numero di argomento “coloniale” della rivista Alea iacta est: Adua 1896 (AiE4, 2000 – Maglionico).
Scarsissimo interesse ha suscitato la successiva, e stavolta vittoriosa, impresa coloniale italiana.
Non è stato pubblicato nessun gioco dedicato alla parte terrestre della guerra italo-turca per la Libia, mentre per quanto riguarda la parte navale della guerra solo The Great War at sea: The Mediterranean (AP, 1996 – Bennighof) contiene uno scenario che permette di simularla, dallo stupido titolo di Sacro Egoismo. Altri tre scenari sono inseriti nell’espansione Dreadnoughts (AP, 2004 – Bennighof) tra cui uno ipotetico nel quale sono presenti le due navi da battaglia brasiliane che la marina turca aveva intenzione di acquistare ma a cui aveva dovuto rinunciare per mancanza di fondi.
Terminata la campagna di Libia, la guerra ritorna sul nostro suolo nel 1915 quando l’Italia decide di entrare nella prima guerra mondiale. Questa guerra può vantare un notevole numero di simulazioni, ma anche in questo caso il fronte italiano è considerato marginale ed  è abbastanza trascurato.
Un solo gioco permette di simulare tutta la guerra del 1915-18: The Italian Front: 1915-18 (SPW, 2003 – Schroeder). Questo titolo è parte di una serie, chiamata Der Weltkrieg, che simula tutta la Grande guerra. Si tratta di una simulazione molto accurata pur non avendo un regolamento molto complesso, consigliata per coloro che vogliono studiare la situazione, meno adatta a coloro che amano i giochi “di movimento”.
Contrariamente a quello che avviene in quasi tutte le altre nazioni, riguardo alla storia militare italiana,  sono più conosciute, studiate e discusse le sconfitte (Custoza, Adua, Guadalajara) piuttosto che le vittorie e quindi non deve sorprendere che la battaglia sul nostro fronte più simulata di questa guerra sia Caporetto anche se nessuna delle simulazioni esistenti può ritenersi completamente riuscita nel riprodurre i caotici eventi di quei giorni. Due di queste simulazioni sono ormai datate: Caporetto (SPI, 1978 – Nofi), una delle quattro battaglie inserite nel quadrigame The Great War in the east e Isonzo (ClemToys, 1982), vecchio wargame della Clementoni che include anche la precedente offensiva italiana della Bainsizza.
Il titolo più recente, Twilight of the Habsburgs (S&T204, 2001 – Bennighof), ha almeno il merito di contenere, oltre a Caporetto, anche le battaglie del Piave e di Vittorio Veneto. Queste ultime due battaglie sono anche l’argomento di un DTP di difficile reperibilità dal titoloAcross the Piave (MDG, 2001 – Gerber).
La migliore simulazione aerea della guerra sul fronte italiano è La squadriglia degli assi (Riv. Aereonautica, 1994 – Angiolino, Alegi), un gioco derivato dal famosissimo sistema di Blue Max, stampato dall’Aeronautica militare italiana e allegato all’inserto redazionale “Speciale giovani”  del numero sei della Rivista Aeronautica. La guerra navale nel Mediterraneo è simulata nel già citato The Great War at sea: The Mediterranean (AP, 1996 – Bennighof) che contiene vari scenari e praticamente tutte le unità della Regia Marina e dalla K.u.K. Kriegsmarinefino ai cacciatorpediniere.
Finita la guerra e liberati, nonostante la “vittoria mutilata”, i territori irredenti, l’Italia  attraversa un periodo di crisi politica terminato con la presa del potere da parte del Partito Nazionale Fascista. Il nuovo governo “forte” intraprende subito la riconquista della Libia, che durante la guerra era caduta quasi totalmente nelle mani dei Senussi di Omar al-Mukhtar. La riconquista termina con la presa dell’oasi di Cufra, l’ultima roccaforte in mano ai ribelli, nel 1931.
Incredibilmente esiste una simulazione, pubblicata negli Stati Uniti, di questo episodio quasi sconosciuto anche in Italia: Cufra: Defiance in the Desert (KRG, Bishop – 2007). Sempre riguardo alla rivolta dei Senussi voglio ricordare anche il film Il leone del deserto. Dal punto di vista storico non è più attendibile di Berretti verdi o Rambo 2 – la vendetta, ma ha alcune ricostruzioni interessanti.
Pacificata la Libia il regime decide di concludere la cinquantennale contesa italo-abissina invadendo il paese africano nel 1935. In uno dei primi numeri della rivista Command è stato pubblicato un bel gioco sulla guerra d’Etiopia: Lion of Ethiopia (Command 4, Duffield – 1990). A livello tattico invece esistono due titoli che permettono di simulare gli scontri di questa guerra con due dei più famosi e giocati regolamenti in commercio: Soldiers of the negus (CH, Thomas – 1994) è un modulo per Advanced Squad Leader che contiene le pedine abissine e 8 scenari, ma per giocarlo è necessario possedere il regolamento base e almeno la scatola di espansione con gli Italiani, mentre il recente Conquest of Ethiopia (AP, Ricchi, Striuli – 2015) è un gioco completo che utilizza il regolamento di Panzer Grenadier e include ben 40 scenari nella scatola.
Appena “spezzate le reni al negus” l’Italia fu subito coinvolta nel nuovo conflitto che era scoppiato in Spagna a causa dell’Alzamiento nacional del 1936. L’impegno italiano nella guerra civile spagnola è rappresentato in tutte le simulazioni strategiche di questo conflitto e le unità del CTV (Corpo truppe Volontarie) solitamente sono tra le migliori dei due schieramenti. La battaglia più simulata della guerra è sicuramente quella di Guadalajara nella quale fu fermata l’avanzata italiana su Madrid. Su Guadalajara esistono almeno sei titoli di cui tre pubblicati in Spagna. Nessuno di questi è particolarmente riuscito; se proprio volete cimentarvi con questa battaglia vi consiglio Guadalajara (MMP, Sassot – 2006), ma giocatelo solo dopo avere scaricato da internet le errata e la tabella mancante.
Prima dello scoppio del nuovo conflitto mondiale l’Italia effettua una ulteriore impresa militare: la conquista dell’Albania. Non esiste nessun titolo dedicato espressamente a questo evento, ma se volete spendere 120 sterline e leggere un regolamento di circa 100 pagine potete comprare Balkan Fury (Diffraction Entertainment, Bannermann – 2011). Si tratta di un gioco con una grafica superata e delle pedine molto più sottili della media che permette di simulare tutte le campagne avvenute nei Balcani durante la seconda guerra mondiale con il sistema TSWW (The Second World War) e il cui primo scenario è The Italian invasion of Albania.
Nel prossimo articolo tratteremo della perdita delle colonie, della fine del fascismo e della monarchia, della guerra civile in Italia e del nostro esercito nella (ipotetica) terza guerra mondiale.

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